3D Sonic Sensor Gen 2: il nuovo sensore di impronte digitali Qualcomm a ultrasuoni
Di nicolettaÈ arrivata la seconda generazione del sensore ultrasonico per impronte digitali Qualcomm 3D Sonic Sensor. Come il suo predecessore offre tutti i vantaggi del riconoscimento mediante ultrasuoni, ma offre un’area sensibile più ampia, nonché maggiore precisione e rapidità. Quasi sicuramente sarà presente sui display dei nuovi Samsung Galaxy S21, i prossimi top di gamma dell’azienda coreana a essere lanciati sul mercato.
Come dicevamo, questa tecnologia di in-display fingerprint non utilizza la luce come fanno i tradizionali sensori ottici dei lettori d’impronta, bensì gli ultrasuoni, in maniera analoga a quanto avviene con un sonar: si crea un’immagine tridimensionale dell’impronta che non si limita a creste e solchi del polpastrello, ma include anche i pori della pelle – con una quantità di informazioni raccolte dal sensore ben 1,7 volte superiore. La soluzione presenta dunque notevoli vantaggi: è estremamente affidabile e sicura, oltre che installabile sotto qualunque superficie (non necessariamente uno schermo OLED). In passato il sensore ultrasonico aveva anche alcuni svantaggi, come la minore reattività e la necessità di posizionare il dito in una zona ben delimitata dello schermo. Ora invece l’area di riconoscimento è molto più ampia (8 x 8 mm invece dei 4 x 9 mm del modello precedente). Per quanto concerne i tempi di riconoscimento dell’impronta, sono addirittura dimezzati.
Come il suo predecessore anche la seconda generazione del Qualcomm 3D Sonic Sensor è ultrasottile (0,2 mm di spessore), quindi destinata a essere impiegata per i nuovissimi smartphone in quanto assolutamente adatta per i telai sempre più slim, a volte flessibili e convertibili dei modelli più recenti.
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