Errori comuni che provocano il rifiuto dei prodotti su Google Shopping: come individuarli e risolverli
Di davideIl panorama del mercato degli e-commerce sta vivendo una trasformazione significativa, con gli inserzionisti che si spostano dai canali basati sui motori di ricerca ai social media. Nonostante questo cambiamento, la presenza su Google Shopping rimane di cruciale importanza, un canale fondamentale per chiunque intenda piazzare i propri prodotti online. Tra i problemi più frequenti in cui incappano le persone che intendono fare business sul marketplace di Google, c’è il rifiuto degli articoli che si intende caricare, fenomeno causato da errori tecnici e di compilazione dei dati passati alla piattaforma. Vediamo di seguito quali sono e come si possono risolvere.
Le cause principali del rifiuto dei prodotti su Google Shopping
1. Errori dei valori GTIN
Alcuni errori ricorrenti influiscono pesantemente sul rifiuto dei prodotti su Google Shopping. Tra questi, gli errori dei valori GTIN (Global Trade Item Number) che talvolta possono risultare non validi. Questo fenomeno è molto frequente, tanto da colpire circa la metà degli utenti che provano a caricare i prodotti. Purtroppo, Google penalizza gli account che dispongono di valori GTIN errati, rendendo cruciale la risoluzione di questi problemi di identificazione per evitare rifiuti delle inserzioni.
2. Violazione delle politiche di Google
Tra i problemi più comuni, ci sono anche le violazioni delle politiche di Google. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di una cattiva comprensione dei dati inseriti nel feed: Google tende a non mostrare prodotti contenenti dati che possono risultare falsi, ingannevoli o incompleti. La prima risposta che si ottiene da Google è una normale violazione delle politiche nel feed. Questo problema può essere facilmente risolto contattando Google per una revisione e apportare le modifiche richieste per rendere pubblicabile il proprio listino di prodotti.
3. Presenza di parole vietate
Ad aggiungersi alla lista degli errori più comuni, ci sono tutti quei prodotti non ammessi dalla pubblicità sulla rete Google per la presenza di parole vietate nei titoli e nelle descrizioni, ma anche nelle immagini dei prodotti. Affrontare prontamente questi problemi è essenziale per minimizzare gli effetti negativi su account e prestazioni pubblicitarie. Anche in questo caso, si incappa spesso in dati e contesti male interpretati dall’algoritmo che possono essere facilmente evitati facendo un po’ di attenzione durante la fase di compilazione dei feed.
4. Sovrapposizione promozionale sulle immagini
Un altro errore significativo che colpisce la grossaparte dei commercianti è rappresentato dalla presenza di sovrapposizioni promozionali sulle immagini. Google vieta rigorosamente tali sovrapposizioni, e risolvere questo problema è cruciale. Ecco tre modi chiave per farlo:
- Rimuovi l’overlay promozionale: utilizza la funzione di miglioramento automatico dell’immagine di Google per rimuovere automaticamente il testo promozionale dalle immagini.
- Sostituisci l’immagine: se la maggior parte delle tue immagini è dotata di sovrapposizioni promozionali, sostituisci l’immagine attraverso un servizio di gestione dei feed, aggiornando l’attributo ‘image_link’. Inserendo una nuova immagine, questa volta senza elementi promozionali, l’immagine principale risulterà diversa.
- Crea nuove immagini: Se le soluzioni precedenti non sono applicabili, genera nuove immagini. Durante questo processo, considera di mettere in pausa i prodotti interessati per evitare danni potenziali all’account.
Come un Data Feed Manager può aiutare a risolvere questi problemi
Come avrai notato sono tutte casistiche riguardanti il modo in cui vengono compilati i listini di prodotti caricati su Google Shopping, questo significa che per risolvere il problema, basta conoscere i requisiti imposti dalla piattaforma e fare attenzione durante la creazione degli stessi. Molti professionisti, per evitare questa situazione, fanno affidamento su processi di formattazione automatica per il caricamento di prodotti su ecommerce che consentono di unificare, organizzare e normalizzare i propri dati prima di caricare correttamente i listini sulle varie piattaforme online secondo delle regole che si possono settare in base alle proprie esigenze.
Avere un approccio volto alla prevenzione è fondamentale, poiché i prodotti respinti possono compromettere gravemente le prestazioni delle vendite online. Bisogna sempre risolvere la questione a monte facendo attenzione alla compilazione dei listini o, in alternativa, fare affidamento su sistemi automatici in grado di azzerare il margine di errore umano in modo da poter individuare rapidamente gli errori presenti.
Ottimizza il tuo Feed per massimizzare le opportunità di vendita su Google Shopping
In sintesi, identificare e risolvere prontamente gli errori nei dati è cruciale per evitare il rifiuto dei prodotti su Google Shopping. Un data feed manager può essere uno strumento prezioso per ottimizzare il tuo feed, ridurre gli errori e massimizzare le opportunità di vendita sulla piattaforma. Investire nel corretto gestore di feed dati può essere la chiave per una presenza di successo su Google Shopping e garantire visibilità ai tuoi prodotti.
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