Truffe telefoniche: come riconoscerle?

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truffa telefonicaIn crescita le segnalazioni di truffe telefoniche. Ma come avvengono e come bisogna comportarsi in questi casi?

Le truffe telefoniche sono uno dei problemi che da sempre tormentano il mercato della telefonia e le tasche dei consumatori che magari si vedono recapitare bollette per contratti telefonici mai sottoscritti. Ed è proprio in queste circostanze che ci si rende conto di essere state le nuove vittime dell’ennesimo caso di truffa telefonica. La tecnica più diffusa è senza dubbio la chiamata da un falso call center anche se non mancano i casi di contratti e servizi attivati arbitrariamente.

Nonostante i vari richiami dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, alle compagnie telefoniche, spesso sfociati in pesanti multe e sanzioni, il mercato della telefonia continua a registrare casi di truffe e a raccogliere lamentele e segnalazioni da parte di utenti truffati. I casi di truffe non riguardano solo coloro che decidono di cambiare gestore di telefonia fissa o di fare delle variazioni al proprio piano tariffario. Le truffe telefoniche possono davvero colpire chiunque. Vediamo quindi come evitarle.

Riconoscere le truffe telefoniche
Una delle modalità più diffuse prevede la chiamata da un falso call center. In questi casi un operatore propone delle offerte imperdibili, delle variazioni al piano tariffario già attivo oppure dei problemi alla linea telefonica. Nella maggior parte dei casi i truffatori si spacciano per falsi operatori di Fastweb, Infostrada, Vodafone e Telecom, quindi è frequente che la chiamata arrivi da una compagnia diversa da quella scelta dalla potenziale vittima.

Tra le tecniche più utilizzate dei falsi operatori rientrano l’uso di termini molto tecnici, l’elevata velocità nel parlare e infine la capacità di allarmare la vittima, magari parlando di multe e penali che potrebbero scattare in caso di mancato intervento. Un altro campanello di allarme potrebbe essere l’evasività delle risposte.  Se l’utente avanza domande e pretende ulteriori chiarimenti, i falsi operatori non fanno altro che ribadire cose già dette senza fornire una vera risposta. Un’altra tecnica spesso utilizzata prevede l’accesso a siti per adulti o a pagamento.

Come difendersi dalle truffe telefoniche?
In caso di chiamate sospette meglio non abbassare la guardia, anzi fare domande, richiedere ulteriori informazioni e chiarimenti è un modo per mettere in difficoltà chi si trova dall’altra parte del telefono. Non bisogna lasciarsi spaventare da minacce o dall’uso di termini tecnici. Inoltre, mai fornire informazioni sensibili, come numeri di fatturazione, dati anagrafici o peggio ancora credenziali di accesso a conti o carte di credito. Nessuna compagnia telefonica potrebbe richiedere delle informazioni del genere ai suoi clienti.

I casi di truffe telefoniche registrati in Italia
Secondo i dati raccolti nel corso degli ultimi anni, il fenomeno delle truffe telefoniche continua a crescere a colpire un vasto numero di utenti. I dati di Federconsumatori relativi al 2012 parlano di circa 400 casi di truffe che, nella maggior parte dei casi, hanno riguardato soprattutto gli anziani. E l’andamento registrato negli anni successivi dimostra una costante crescita.

In questi casi l’unico modo per difendersi è essere prudenti e soprattutto segnalare alla propria compagnia eventuali chiamate da numeri sospetti per segnalazioni di presunti problemi alla linea fissa o per la promozione di offerte o per qualunque altra motivazione.

1 commento su “Truffe telefoniche: come riconoscerle?”
  1. Berghem Hack ha detto:

    L’argomento di cui vorrei trattare è la gestione delle telecomuncazioni in ITALIA, “in maiuscolo perchè per me ha ancora un significato… nonostante… nonostante… nonostante…”.
    Il quesito iniziale che vorrei proporre nella discussione è la tipologia di legalità e libertà di movimento dei vari gestori telefonici nei nostri confronti, riassumendolo in una schietta e netta domanda: Domanda:
    – Se un fruttivendolo ha 0,33 BANANE, può venderle come se fossero 10, 20 o addirittura 100?
    Per aiutare nella comprensione:
    – Un fruttivendolo può vendere e incassare per 10, 20 o 100 BANANE consegnadone al cliente solo 0,33 e a volte neppure quello?
    – Può farlo pur sapendo che nè ieri nè oggi e forse neanche domani avrà una quantità simile di frutta in negozio? Sviluppando ulteriormente il quesito e capovolgendolo:
    – Se io pagassi il 33% e non il 100% delle BANANE cosa mi succederebbe?
    E’ chiaro che, anche se in forma ironica, sto parlando di come viene venduta e distribuita l’adsl in ITALIA, senza toccare argomentazioni di confronto per quanto riguarda la bontà delle tariffe e la qualità dei servizi proposti da altri operatori in altri paesi europei o addirittura mondiali. Vi dico solo che la “piccola” Romania è avanti anni luce rispetto a noi”¦
    Se magari qualcuno di voi volesse cortesemente raccontare la favola delle banane italiane sarebbe cosa veramente molto, molto gradita!
    Rimane chiaro che non vi è alcuna offesa nei confronti della categoria dei veri fruttivendoli ITALIANI!

    Poco tempo fa un grosso gestore di telefonia si è preso una multa di 1 milione di euro, che potrebbe sembrare grossa cosa, se non fosse che il motivo per cui si è beccato questa multa gli aveva già fruttato 239 milioni di euro…!
    Quindi se fregare i cittadini costa solo uno 0,425531914893617 % in multa e non si deve restituire niente alla parte lesa direi che lo STATO ITALIANO ha reso legittimo il rubare, senza restiruire e senza essere incarcerati, semplicemente pagando una insignificante multa…
    ERGO… Non è che questi giochi di “ALTA FINANZA” fanno comodo anche al “GOVERNO” per arrotondare e racimolare qualche spicciolo per il “BILANCIO”?
    Bisogna che ritorniamo a fare i ragionamenti più elementari e semplici per renderci conto di quello che sta succedendo…!

    Se fossimo noi a comportarci così… farebbero pagare anche a noi una semplice multa senza dover restituire alcunchè o ci metterebbero al fresco?
    Meditate gente meditate…!

    Domanda: Se svariate persone si associano a delinquere e si organizzano fino a raggiungere un numero di migliaia e migliaia, questa quantità può legittimarli…? Mi sembra una demoocrazia controcorrente… non vi pare?

    Signori! Quelli da denunciare sono il GARANTE DELLE TELECOMUNICAZIONI E IL MINISTERO DELLE TELECOMUNICAZIONI che lasciano scorrazzare i LUPI in mezzo al GREGGE! COSTORO danno solo piccole multe irrisorie che per le aziende costano molto meno della pubblicità e non gravano sul loro utile… ITALIA!!!!!!!!!!!!

    Basta sovvenzioni statali alle compagnie telefoniche!
    Le telecomunicazioni debbono tornare a essere un servizio pubblico per il cittadino!
    Urlate dai tetti che la “STIPEL SIP TELECOM TIM” così come la conoscevamo non esiste più, non è più nazionale ma un ente privato che in 30 anni di internet non ha portato rilevanti migliorie!
    Che vende pacchetti solo con valore nominale e non effettivi!
    Che non distribuisce il servizio a tutti!
    Che una volta il doppino telefonico sarebbe arrivato persino in cima al MONTE BIANCO qualora ce ne fosse stato bisogno!
    Che il doppino telefonico l’avrebbero portato con serietà e responsabilità professionale i due o tre operai dell’ente telefonico.
    Che molte più persone avrebbero la possibilità di essere impiegate in questo settore con una rinnovata dignità e voglia di far bene la cosa pubblica!
    Che una volta esisteva un interlocutore che aveva un NOME, un COGNOME, un VISO, con cui si poteva interagire e che si faceva l’onere di procedere con sicuri e onesti criteri!
    Che tutto ciò che non abbiamo come servizi è una realtà!
    Che nonostante le continue sovvenzioni da parte dello stato e il diretto monopolio delle strutture, pagate da noi cittadini, a partire dai nostri bisnonni o trisnonni, con TELECOM privatizzata niente è migliorato!
    Non diamo ulteriori sovvenzioni pure alla concorrenza e facciamo che se vogliono lavorare, lo facciano sulle loro strutture e sia così per tutti.
    Facciamo che il loro guadagno derivi dall’essere scelti per il merito e non per diritto acquisito per la titolarità o proprietà che sia…
    Non permettiamo più che persone come *”De Maledetti, Prodo, Tronchetto Proverà” abbiano che fare con il bene pubblico e non solo per le TELECOMUNICAZIONI!

    * Ogni riferimento a persone e a cose è puramente casuale e non si risponde per eventuali casi di omonimia o altro…!

    Beh…!? Ciao


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